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Firenze, 2033. Cecilia e Carlo non sono più giovani, né innamorati. Sono però una coppia facoltosa, e in un mondo diventato profondamente classista anche a causa delle recenti crisi sanitarie, possono permettersi cure che rallentano l'invecchiamento biologico. Queste non bastano però a contrastare l'impoverimento della capacità riproduttiva che affligge l'umanità; l'unica strada percorribile resta per loro quella di assumere una donatrice di utero, pratica ormai molto diffusa in un quadro in cui i bambini sono l'oggetto del desiderio di molte coppie non più giovani. Il rapporto che però instaurano con questa donna è puro "cannibalismo", fisico e spirituale: a quale costo otterranno quello che vogliono? Quanta sofferenza causeranno a se stessi e agli altri? Ma soprattutto: quanto in là è lecito spingersi nel concedere alla scienza medica di interferire con la natura?